Mister Pari: “Sono orgoglioso di questi ragazzi”
ALLIEVI 2006
Nella stagione trionfale della Dozzese, c’è anche un grande risultato ottenuto dalla squadra Allievi 2006 nel campionato under 17 di Bologna Girone B.
Mister Pierluigi Pari ha trascinato i suoi ragazzi al 3° posto nel girone iniziale del campionato, conquistando il pass per la fase finale a 8 squadre del campionato provinciale under 17: i gialloblu giocheranno 7 partite di sola andata (tre gare al “L.Pezzi di Monte del Re), sapendo che la prima in classifica conquisterà il titolo di campione provinciale under 17 di Bologna.
Questi i match che vedranno impegnata la Dozzese di mister Pari (in grassetto quelli in casa):
Dom 02.04.23 h 10,30 a Montese (Mo)
Appennino 2000-Dozzese
Sab 15.04.23 h 16,00 a Monte del Re (Bo)
Dozzese-Crespo
Sab 22.04.23 h 18,00 a Marzabotto (Bo)
Marzabotto-Dozzese
Sab 29.04.23 h 16,00 a Monte del Re (Bo)
Dozzese-Enjoy
Sab 06.05.23 h 16,00 a Ceretolo (Bo)
Ceretolese-Dozzese
Sab 13.05.23 h 16,30 a Castello d’Argile (Bo)
Libertasargile-Dozzese
Sab 20.05.23 h 16,00 a Monte del Re (Bo)
Dozzese-Porretta 1924
Mister Pierluigi Pari, da quanto tempo alleni questo gruppo e quali sono i progressi che hai visto dai primi allenamenti fino ad oggi?
“Il gruppo lo guido dal 2019 prima del covid, quindi, praticamente, due anni e mezzo di lavoro effettivo. Mi hanno affidato questo gruppo che era formato da ragazzini di 14/15 anni ed ora ne hanno 17, quindi sono praticamente adulti, stanno diventando adulti. Quindi ho vissuto tutta la loro trasformazione da bambino, diciamo così, a ragazzo: la loro crescita è stata esponenziale sia in campo che fuori.
I progressi sono stati tanti: quando mi affidarono questo gruppo arrivarono undici ragazzi nuovi e quest’anno ne sono arrivati nove, mentre molti sono andati via. Chi è rimasto ha lavorato molto bene, anche dal punto di vista fisico. Quest’anno abbiamo spinto un po’ di più, per prepararli anche al prossimo anno, dove ci sarà un lavoro più impegnativo soprattutto dal punto di vista fisico. Gli Allievi è, infatti, quella categoria di mezzo in cui sai che dall’anno dopo devi già cominciare a strutturarti per entrare nel calcio dei “grandi”.
Entrando nella fase finale under 17 puoi essere soddisfatto della tua squadra e del cammino fatto finora?
“Il lavoro del settore giovanile è un po’ particolare, perchè si lavora sul medio-lungo termine e con questo gruppo ho fatto la stessa cosa: sono partito praticamente due anni fa con un tipo di lavoro per inculcare ai ragazzi una mentalità di gruppo, di squadra, di cooperazione e tutto quanto ne concerne. E tutto questo l’ho portato avanti fino a quest’anno lavorando sempre e solo sui principi, non tanto sugli schemi, perché penso che il lavoro sui principi di gioco sia fondamentale per farli crescere e perchè sono concetti che gli avranno e coltiveranno per sempre. Invece gli schemi, una volta che cambieranno mister, li “disimpareranno” per far spazio ad altri. Se si lavora coi principi, i ragazzi impareranno a trovar soluzioni da soli.
Sono molto soddisfatto per aver raggiunto le fasi finali, ma non per me stesso. Sono soddisfatto, ovviamente per i ragazzi, per loro, perché alla fine se la sono meritata ampiamente. Anzi, forse qualcosa manca ancora a livello di gioco. Meritavamo anche qualche punto in più.
A livello personale, invece, la mia soddisfazione maggiore la ricevo quando viene “chiamato” uno dei miei ragazzi in prima squadra e lì fa la sua figura. Insomma, quelle sono le mie soddisfazioni, quelle sono veramente vittorie per un allenatore del settore giovanile. Poi è chiaro che sono soddisfatto della fase finale”.
Ma ora cosa ti aspetti? Che livello troverete e quali squadre affronterete?
“Ora siamo lì nella fase finale e ci proviamo. Proviamo a vedere se questi ragazzi riescono a togliersi altre soddisfazioni. Io farò di tutto affinché loro possano riuscirci assolutamente. In questa fase finale ci sono tre squadre, secondo me, molto forti. Una l’abbiamo già incontrata in campionato, il Crespo che, mi pare, abbia perso una partita sola, molto forte sia fisicamente che tecnicamente; c’è anche la Ceretolese e c’è anche l’Enjoy che sono ottime squadre: bisogna vedere quando le andrai ad affrontare, come starai anche a livello fisico. Ad esempio, la prima gara di domenica 2 aprile in casa dell’Appennino, non sarà una partita certamente semplice, perché, intanto dovremo affrontare due ore di viaggio per arrivare al loro campo che è piccolo e stretto: quando devi sfidare quelle squadre, in quelle zone, trovi sempre avversari che ti danno battaglia dal primo all’ultimo minuto. Magari tecnicamente non sono eccelse, ma è una battaglia e noi andremo tranquilli e sereni con il nostro gioco e proveremo a regalare qualche altra soddisfazione alla nostra Società e, in primo luogo, ai ragazzi stessi, ovviamente.
A inizio anno ci eravamo dati degli obiettivi coi ragazzi. Il loro obiettivo era arrivare alle fasi finali. Il mio obiettivo era sì arrivare alla fase finale, ma arrivandoci provando anche a giocare a calcio, quindi cercando di andare in campo sempre per dominare le partite, per fare il gioco, con coraggio, alla ricerca della vittoria. Però vincere, meritando, quindi giocando a pallone e cercando di coinvolgerli tutti: credo molto in questo. Le vittorie risicate, le vittorie fortunate, i “pareggini” non mi piacciono tanto. Io voglio che la mia squadra vada in campo col coraggio, giocando a pallone come è giusto che sia”.
Quali sono gli aspetti e i valori principali della tua squadra?
“Io ho cercato di inculcare in tutti i miei ragazzi, quella mentalità vincente che non è intesa solo nel vincere le partite, ma quella mentalità in cui tu dai il 100% sempre per il tuo compagno e per te stesso. Fare quello scatto in più, quella corsa in più. Io credo, come ho già detto, che quando ognuno di noi dà il 100%, poi, in campo, i risultati si vedono. Con questo gruppo, la mentalità vincente, secondo me, è arrivata dopo un anno e mezzo più o meno di lavoro: ora tutti remano dalla stessa parte, tutti lottano per il compagno e tutti sono uniti: queste non sono regole del gruppo, ma dei veri e propri valori”.
Chi vuoi ringraziare?
“I ringraziamenti si fanno a fine anno, ma facendo uno strappo alla regola, voglio ringraziare ovviamente Daniele Facchini, il nostro Direttore Sportivo, il mio staff composto da Alessandro Cavina e Michael Venditti. Ma vorrei ringraziare soprattutto i miei ragazzi: ci tengo molto a loro. Questo è un gruppo fantastico e sono felicissimo di averli avuti con me. L’unico rammarico che posso avere in questa parte finale è non poter contare su Giacomo Gardenghi, il nostro “portierino”, per me “portierone” che si è fatto male con la prima squadra in campionato, per cui non l’avremo a disposizione nella parte finale della stagione. Mi sarebbe piaciuto ci fosse stato anche lui, perché, insomma, sarebbe stato ancora più bello”.
Carlo Dall’Aglio
Responsabile Ufficio Stampa
A.C. DOZZESE